Il Presidente del Consiglio Draghi rappresenterà l’Italia al prossimo Consiglio europeo del 23 e 24 giugno, dove si affronteranno i seguenti temi:
- gli sviluppi della guerra in Ucraina e il sostegno europeo a Kiev;
- le ricadute umanitarie, alimentari, energetiche e securitarie del conflitto;
- gli aiuti a famiglie e imprese colpite dalla crisi;
- le prospettive di allargamento dell’Ue;
- i seguiti della Conferenza sul futuro dell’Europa.
In vista di questo importante e cruciale incontro europeo il Presidente Draghi ha reso delle comunicazioni alla Camera del Senato il 21 giugno e alla Camera dei Deputati il 22 giugno.
Riportiamo di seguito alcuni passaggi rilevanti della comunicazione del Capo del Governo riguardo in particolare alla guerra della Russia contro l’Ucraina.
Mosca continua ad aggredire militarmente città ucraine nel tentativo di espandere il controllo sul territorio e rafforzare la propria posizione.
Continuano a emergere nuove atrocità commesse ai danni dei civili da parte dell’esercito russo. Le responsabilità saranno accertate e i crimini di guerra saranno puniti
Soltanto in Italia sono oltre 135 mila i cittadini ucraini arrivati dall’inizio dell’invasione. Voglio esprimere ancora una volta la mia gratitudine alle italiane e agli italiani che li hanno accolti.
La strategia dell’Italia in accordo con l’Ue e con gli Alleati del G7 si muove su due fronti: sosteniamo l’Ucraina e imponiamo sanzioni alla Russia perché Mosca cessi le ostilità e accetti di sedersi davvero al tavolo dei negoziati.
Siamo andati a Kiev per testimoniare di persona che i nostri Paesi e l’Unione sono determinati ad aiutare un popolo europeo nella sua lotta a difesa della sua democrazia e della sua libertà
Durante la visita il Presidente Zelensky ci ha chiesto di continuare a sostenere l’Ucraina per poter raggiungere una pace che rispetti i loro diritti e la loro volontà. Solo una pace concordata e non subita può essere davvero duratura. La sottomissione violenta e la repressione di un popolo per mano di un esercito, non portano alla pace ma al prolungamento del conflitto, forse con altre modalità, certo con altre distruzioni. Il Governo italiano, insieme ai partner dell’Ue e del G7, intende continuare a sostenere l’Ucraina così come questo Parlamento ci ha dato mandato di fare.
A Kiev ho ribadito che l’Italia vuole l’Ucraina nell’Ue e vuole che abbia lo status di candidato. Il Governo italiano è stato tra i primi a sostenere questa posizione con chiarezza e convinzione, in Europa e in Occidente
Il 3 giugno il Consiglio europeo ha adottato il sesto pacchetto di sanzioni nei confronti della Russia. Le sanzioni funzionano. Il Fondo Monetario Internazionale prevede che quest’anno il costo inflitto all’economia russa sarà pari a 8,5 punti del Prodotto interno lordo. Ma lo voglio sottolineare ancora una volta: i nostri canali di dialogo rimangono aperti. Non smetteremo di sostenere la diplomazia e cercare la pace, una pace nei termini che sceglierà l’Ucraina.
Il conflitto in atto rischia di creare una crisi umanitaria di dimensioni straordinarie. Le forniture di grano sono a rischio nei paesi più poveri del mondo. Nell’immediato è necessario realizzare lo sminamento dei porti e garantire l’uscita delle navi in sicurezza. Dopo vari tentativi falliti, non vedo alternativa a una risoluzione delle Nazioni Unite che definisca i tempi di questa operazione e dove l’ONU garantisca sotto la propria egida la sua esecuzione.
Il Presidente Draghi alla Camera dei Deputati il 22 giugno 2022
Riportiamo alcune dichiarazioni più salienti del presidente Draghi in sede di replica:
L’Italia e io cerchiamo questa pace, l’abbiamo cercata sin dall’inizio, ma per mettersi seduti e cominciare a delineare un piano di pace bisogna che una parte che oggi sta continuando la guerra e cercando posizioni di vantaggio e solo quando queste posizioni di vantaggio, occupando l’Ucraina, saranno stabilizzate per questa parte solo allora si potrà cominciare a parlare di pace. L’altra parte, l’Ucraina, dice ‘scusate siete venuti a casa mia, prima di tutto ve ne dovete andare’, poi parleremo di pace.
C’è una fondamentale differenza tra due punti di vista. Il mio è che l’Ucraina si deve difendere, le sanzioni e l’invio di armi servono a questo. L’altro punto di vista è diverso: l’Ucraina non si deve difendere, non dobbiamo mandare sanzioni e armi, la Russia è troppo forte e allora perché combatterla, lasciamo che l’Ucraina si sottometta dopotutto, ma cosa vogliono questi…
Un secondo punto riguarda la tragedia umanitaria derivata dalla crisi alimentare che sta per abbattersi sui Paesi più poveri… la colpa non è delle sanzioni, la colpa è della Russia che dichiarato guerra all’Ucraina
Per il TESTO COMPLETO del discorso ecco il link: Comunicazione alle Camere del Presidente del Consiglio il 21 e 22 giugno 2022
A cura di Dino Sbreglia, sociologo e Coordinatore Generale dell’AIS Seguimi onlus