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IL DIRITTO DEL BAMBINO ALLA “PAROLA”

 

da “Seguimi News” di dicembre 2016.

di Flora Vitale, Coordinatrice AIS Seguimi Campania

 

In questi giorni ho pensato a lungo a come presentare il nuovo Servizio di Logopedia, che abbiamo attivato nel CBF di Portici …
Mi sono chiesta come potevo condividere con voi, ciò che ha portato l’AIS a scegliere di investire nell’attivazione di un servizio che sembra essere un po’ “diverso”, da quelli che sono le normali attività e i servizi che da sempre svolgiamo a tutela della famiglia e dei bambini.
Ho scelto, così, un titolo che potesse, in modo sintetico, esprimere le premesse da cui siamo partiti: Il diritto del bambino alla parola.
Sembra così scontato che i bambini imparino a parlare, ad usare il linguaggio per esprimere i propri pensieri, le proprie emozioni, ma in realtà non è sempre così naturale. Se è vero che la capacità di sviluppare e apprendere il linguaggio parlato è innata, è altresì vero che tale sviluppo è caratterizzato da una grande variabilità interindividuale, dovuta sia a possibili alterazioni biologiche sia a fattori ambientali. A proposito dell’ambiente mi sembra opportuno sottolineare che stimolazioni carenti, esperienze traumatiche o frustranti, anche non eccessive, possono rallentare tale sviluppo.
Ovviamente esistono forme diverse, all’interno della categoria diagnostica più generale, dei disturbi del linguaggio, (non mi soffermerò ad elencarne le differenti forme) ma tutte hanno un elemento in comune: se non sono precocemente diagnosticate e trattate in maniera adeguata possono avere una serie di ripercussioni gravi sul funzionamento individuale e sociale del bambino, influenzandone negativamente l’autostima, le abilità sociali, producendo, infine, problematiche di tipo emotivo e comportamentale e, con l’ingresso nella scuola, difficoltà di apprendimento.
Molti studi stimano, infatti, che i bambini con Disturbo Specifico di Apprendimento (che comprendono: disturbi nella lettura, nella scrittura, nelle abilità numeriche e aritmetiche) presentano un pregresso disturbo del linguaggio nel 30-40% dei casi.
Data la notevole ricaduta sociale, appare quindi evidente la necessità di una diagnosi ed un intervento precoci di questi disturbi. Questo diritto è negato a molti dei bambini che vivono nei nostri territori. Precisamente pur essendo presenti numerosi centri di riabilitazione nel comune di Portici e nei comuni limitrofi, le liste di attesa per un bambino sono mediamente della durata di 2 anni e mezzo. Un tempo infinito e prezioso per i bambini che, se non utilizzato con interventi specialistici, finisce con il condannare i bambini a “delle vite in sospeso”. Più è celere un intervento, più la probabilità di avere prognosi positive aumenta.
Ed ecco che, come AIS , ci siamo sentiti in dovere di rispondere ad una nuovo bisogno. Ho contattato diverse logopediste e psicologhe esperte nelle diagnosi di tali disturbi, abbiamo verificato che oltre alla professionalità e alla competenza avessero quel valore aggiunto che caratterizza la nostra associazione: ossia l’apertura verso l’altro. Si è creata una équipe, piccola, per il momento, ma operativa e piena di voglia di fare.
Ovviamente ci sono molti passi da fare per garantire la diffusione e la conoscenza del servizio, ma ormai credo che mi conosciate abbastanza bene: non mollo!
A breve cominceremo con un passo importante che è quello di sensibilizzare il territorio su questo bisogno per far conoscere ai cittadini questa nuova opportunità. Ovviamente, non avendo finanziamenti pubblici, le famiglie potranno accedere al servizio dietro l’erogazione di un piccola donazione. Intanto vi illustro la locandina che ho ideato per pubblicizzare il servizio. Che dite vi piace?

 

Se avete voglia di darmi dei suggerimenti, o volete informazioni sul funzionamento del servizio o sostenere la nuova attività potete contattare il CBF al numero 081/272724