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Dalla Redazione

Dal nuovo Rapporto “Child Alert” – “Malnutrizione acuta grave: Un’emergenza per la sopravvivenza dei bambini” (Severe wasting: An overlooked child survival emergency), pubblicato dall’UNICEF lo scorso 17 maggio, si legge che il numero di bambini colpiti da malnutrizione acuta grave era in aumento già prima che la guerra in Ucraina minacciasse di far ulteriormente sprofondare il mondo in una crisi alimentare globale, e la situazione sta peggiorando. Nonostante l’aumento dei livelli di malnutrizione acuta grave nei bambini e l’aumento dei costi per le terapie salvavita, anche i finanziamenti globali per salvare le vite dei bambini colpiti da malnutrizione acuta sono a rischio.


Attualmente, almeno 10 milioni di bambini con malnutrizione acuta grave – ovvero 2 su 3 – non hanno accesso al trattamento più efficace per la malnutrizione acuta, ovvero il cibo terapeutico pronto all’uso (RUTF). L’UNICEF avverte che una combinazione di shock globali per la sicurezza alimentare in tutto il mondo – guidati dalla guerra in Ucraina, economie alle prese con la ripresa della pandemia e condizioni di siccità persistenti in alcuni Paesi a causa del cambiamento climatico – stanno creando le condizioni per un aumento significativo dei livelli globali di malnutrizione acuta grave.


In tutto il mondo, almeno 13,6 milioni di bambini sotto i cinque anni soffrono di malnutrizione acuta grave, che provoca 1 decesso su 5 in questa fascia d’età. L’Asia meridionale rimane l'”epicentro” della malnutrizione acuta grave, dove circa 1 bambino su 22 ne è colpito, il doppio rispetto all’Africa subsahariana. Nel resto del mondo, i Paesi si trovano ad affrontare tassi storicamente elevati di malnutrizione acuta grave. In Afghanistan, ad esempio, si prevede che quest’anno 1,1 milioni di bambini soffriranno di malnutrizione acuta grave, quasi il doppio rispetto al 2018. La siccità nel Corno d’Africa potrebbe comportare un rapido aumento del numero di bambini colpiti da malnutrizione acuta grave, da 1,7 a 2 milioni, mentre nel Sahel si prevede un aumento del 26% rispetto al 2018.


Anche prima che la guerra in Ucraina mettesse a dura prova la sicurezza alimentare in tutto il mondo, i conflitti, gli shock climatici e la pandemia da COVID-19 stavano già compromettendo la capacità delle famiglie di nutrire i propri figli“, ha dichiarato il Direttore Generale dell’UNICEF Catherine Russell. “Il mondo sta rapidamente diventando una miccia di morti prevenibili e di sofferenze di bambini dovute alla malnutrizione acuta“.


Nel frattempo, si prevede che il costo degli alimenti terapeutici pronti all’uso aumenterà fino al 16% nei successivi sei mesi, a causa di un forte aumento del prezzo delle materie prime. Questo potrebbe causare l’esclusione di ulteriori 600.000 bambini dall’accesso alle cure salvavita con gli attuali livelli di spesa. Anche i costi di spedizione e consegna dovrebbero rimanere elevati.


Il Rapporto quindi evidenzia che gli aiuti alla lotta contro la malnutrizione acuta restano drammaticamente bassi e si presume che diminuiranno drasticamente nei prossimi anni, con poche speranze di tornare ai livelli pre-pandemici prima del 2028. Secondo una nuova analisi del rapporto, gli aiuti globali spesi per la lotta alla malnutrizione acuta ammontano ad appena il 2,8% degli APS (Aiuti Pubblici allo Sviluppo) del settore sanitario e allo 0,2% della spesa totale per gli APS.


Non c’è alcun motivo per cui un bambino debba soffrire di malnutrizione acuta grave, non quando abbiamo la possibilità di prevenirlo. Ma c’è davvero poco tempo prezioso per riavviare un’azione globale per prevenire, individuare e trattare la malnutrizione prima che una situazione negativa diventi molto, molto peggiore”, ha dichiarato Russell.


Rapporto completo: https://www.unicef.org/media/120346/file/Wasting%20child%20alert.pdf