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“Il percorso della vita necessariamente comporta una scelta tra due strade: tra onestà e disonestà, tra fedeltà e infedeltà, tra egoismo e altruismo, tra bene e male. Non si può oscillare tra l’una e l’altra, perché si muovono su logiche diverse e contrastanti”.

“Con questo insegnamento, Gesù oggi ci esorta a fare una scelta chiara tra Lui e lo spirito del mondo, tra la logica della corruzione, della sopraffazione e dell’avidità e quella della rettitudine, della mitezza e della condivisione. Qualcuno si comporta con la corruzione come con le droghe: pensa di poterla usare e smettere quando vuole”. E’ l’analogia usata dal Papa, durante l’Angelus di domenica 18 settembre 2016: “Si comincia da poco: una mancia di qua, una tangente di là… E tra questa e quella lentamente si perde la propria libertà” . “Anche la corruzione produce assuefazione, e genera povertà, sfruttamento, sofferenza”, il grido d’allarme di Francesco: “E quante vittime ci sono oggi nel mondo! Quante vittime di questa diffusa corruzione”. Quando, invece, “cerchiamo di seguire la logica evangelica dell’integrità, della limpidezza nelle intenzioni e nei comportamenti, della fraternità, noi diventiamo artigiani di giustizia e apriamo orizzonti di speranza per l’umanità. Nella gratuità e nella donazione di noi stessi ai fratelli, serviamo il padrone giusto: Dio”.

 

Fonte (http://www.news.va). Vai all’articolo completo “Le parole del Papa alla recita dell’Angelus”