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AIS Seguimi - Bambini e povertà educativaIl Fondo è destinato a “interventi sperimentali finalizzati a rimuovere gli ostacoli di natura economica, sociale e culturale che impediscono la piena fruizione dei processi educativi da parte dei minori”. Destinatari dei bandi saranno le organizzazioni di terzo settore e gli istituti scolastici

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ROMA – Un fondo sperimentale per il contrasto della povertà educativa minorile in Italia: alimentato per tre anni (2016, 2017 e 2018) con uno stanziamento di circa 120 milioni all’anno. E’ questo l’obiettivo dell’iniziativa lanciata dal Governo e le Fondazioni di origine bancaria e presentata oggi alla stampa. Il Fondo è destinato a “interventi sperimentali finalizzati a rimuovere gli ostacoli di natura economica, sociale e culturale che impediscono la piena fruizione dei processi educativi da parte dei minori”.

In Italia quasi un milione di minori vive in condizioni di povertà assoluta. E quasi la metà dei ragazzi in età scolare non ha mai letto un libro, se non quelli di studio, il 70 per cento non ha mai visitato un sito archeologico, il 55 per cento un museo, il 45 per cento non ha svolto alcuna attività sportiva. “Per questo il Governo si è prefissato l’obiettivo di contrasto al fenomeno: la misura proposta e approvata dal Parlamento nella Legge di Stabilità prevede l’istituzione in via sperimentale, per la prima volta in Italia, di un Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile”, si legge in una nota di Palazzo Chigi. Alla presentazione dell’iniziativa erano presenti il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Tommaso Nannicini, il Portavoce del Forum Nazionale del Terzo Settore Pietro Barbieri e il Presidente dell’Acri Giuseppe Guzzetti.
“Le Fondazioni di origine bancaria associate all’Acri dedicano molte iniziative a favore dei bambini in situazioni di vulnerabilità e, in generale, alla loro formazione: iniziative già in corso a livello dei singoli territori, o su panorami più ampi, e iniziative programmate per l’immediato futuro . sottolinea Guzzetti -. Ma oggi siamo qui per presentare un’iniziativa a favore dell’infanzia in difficoltà nel nostro Paese davvero eccezionale, non solo in termini di dimensioni di quello che sarà l’impegno delle nostre Fondazioni, ma anche per l’originalità della formula, che rappresenta un unicum nel quadro delle partnership pubblico/privato. Stiamo sviluppando una forma autenticamente innovativa di intervento, che fa perno sul coinvolgimento di una pluralità di soggetti, i quali in maniera efficace, perché sinergica, lavoreranno al raggiungimento di un comune obiettivo, quello di offrire a tutti i bambini pari opportunità di crescita. Un’indagine condotta dalla Commissione Parlamentare per l’Infanzia e l’Adolescenza nel 2014 evidenzia, infatti, che la povertà materiale è spesso causa di povertà educativa e che quest’ultima, a sua volta, può originare nuova povertà materiale, in un circolo vizioso che è necessario interrompere”.
Il presidente dell’Acri ha ricordato che, insieme al mondo del volontariato, del terzo settore e alla Fondazione con il Sud, “le Fondazioni di origine bancaria partecipano con risorse, competenze ed esperienza al grande piano di contrasto alla povertà nel nostro Paese messo a punto dal Governo con la Legge di Stabilità per il 2016, contribuendo a dare, così, sempre più sostanza all’articolo 3 della nostra Costituzione in base al quale tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali”.
“Quest’iniziativa, sancita nell’ambito della Legge di Stabilità 2016, è un fatto di grande civiltà per il nostro Paese, al quale ci siamo dichiarati subito orgogliosi e pronti ad aderire, impegnandoci a finanziarla con circa 120 milioni di euro all’anno (le detrazioni saranno pari al 75%), secondo un protocollo definito e concordato con il Governo, grazie all’attenzione puntuale e assidua, oltre che alla perizia, del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri Tommaso Nannici – aggiunge -. Dar seguito a una grande iniziativa di sistema a favore dell’infanzia svantaggiata era da tempo nei nostri intenti, che abbiamo illustrati a Papa Francesco il 20 giugno scorso.
La definizione delle modalità operative del Fondo è frutto di un Protocollo tra le Fondazioni, la Presidenza del Consiglio dei Ministri, il Ministero dell’Economia e delle Finanze e il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali firmato nei giorni scorsi, nel quale sono individuate le caratteristiche dei progetti da finanziare, le modalità di valutazione e selezione, anche con il ricorso a valutatori indipendenti, e di monitoraggio, al fine di assicurare la trasparenza nonché il migliore utilizzo delle risorse e l’efficacia degli interventi. Il Protocollo prevede che la gestione amministrativa del Fondo sia affidata ad Acri, la governance, invece, è affidata a un Comitato di indirizzo strategico composto da rappresentanti di espressione governativa, rappresentanti delle Fondazioni e rappresentanti del terzo settore, che hanno il compito e la responsabilità di dettare i principi e i criteri direttivi in tema di ambiti di intervento, strumenti operativi, processo di valutazione/selezione/monitoraggio dei progetti finanziati: progetti che saranno scelti mediante bandi nazionali, peraltro con quote minime a livello regionale. Destinatari dei bandi sono le organizzazioni del terzo settore, cui si aggiungono gli istituti scolastici, che potranno presentare progetti in partnership con altre organizzazioni, con una conseguente opportunità di arricchimento e ampliamento delle sperimentazioni. “Se dunque è vero che i casi di situazioni cosiddette “win win” sono rari, è altrettanto vero che la realizzazione, e poi l’utilizzo, di questo Fondo di contrasto alla povertà educativa minorile è uno di questi rari casi”, conclude Guzzetti.